Torino, città della sperimentazione e dell’avanguardia, è una fucina di talenti che ScattoTorino, intervista dopo intervista, presenta ai lettori. La redazione stessa è attenta ad intercettarli ed è la prima a farsi affascinare dalle loro storie. È successo anche con Edoardo Patrone e Riccardo Ronchi, fondatori di Maradeiboschi. Vero laboratorio di ricerca, questo “concept store del gusto” dal nome evocativo è conosciuto soprattutto per il gelato, ma vanta altre due specialità: il cioccolato e il caffè. I due soci, amici da sempre e famosi perché negli Anni ’90 hanno contribuito alla rinascita culturale e artistica di Torino, nel 2012 hanno deciso di cambiare settore e di mettersi in gioco. “Ci ha mosso la curiosità e la voglia di sperimentare” sottolineano e, considerando il successo di Maradeiboschi, la sfida è stata vincente. Oggi all’ombra della Mole sorgono tre locali – in piazza Carlo Emanuele II 21, in via Berthollet 30 e in corso De Gasperi 57 – e nella primavera del 2020 il brand sarà presente al Mercato Centrale di Milano con altre 30 eccellenze del mondo enogastronomico.



Perché Maradeiboschi?
“Mara des Bois è il nome di una fragolina francese che abbiamo italianizzato ed è uno dei nostri gusti di punta. Quello che allora era un laboratorio del gelato, è stato inaugurato in via Berthollet nel 2012 e nel tempo si è trasformato. Oggi a Torino abbiamo tre sedi e oltre al gelato proponiamo alla clientela una selezione di cioccolato, cioccolatini e caffè filtrati dai sapori inediti. Questo perché la nostra filosofia si basa sulla ricerca e sulla capacità di emozionare e di emozionarci. Per raggiungere questi risultati investiamo sulla qualità e sulla selezione delle materie e scegliamo supplier che abbiano la nostra stessa visione. Si tratta di aziende d’eccellenza nel proprio settore che utilizzano prodotti artigianali e che talvolta li vendono in esclusiva a Maradeiboschi”.

Cioccolato per voi significa?
“Sperimentazione. A Torino esistono diverse eccellenze in questo settore ed è difficile per noi raggiungerle. Ciò che ci distingue è però la costante attenzione al gusto, inteso come fonte di emozione. Ogni nostro cioccolatino nasce dallo studio di abbinamenti, talvolta inediti, ma dal risultato goloso e nuovo. Inoltre ci piace giocare con i clienti, divertirli e stupirli, ecco perché abbiamo inventato i diversi tipi di Pillole. Un esempio? La Pillola per capire le cose che è composta da due noccioline, che rappresentano i neuroni, ricoperte da cioccolato”.


Arte, design e chocolat: un connubio vincente?
“Ci interessa lavorare su livelli diversi perché i sistemi chiusi ci annoiano. Amando l’arte, collaboriamo con esponenti del settore e ne siamo affascinati. Nel 2018 ad Artissima, nello stand di Frutta Gallery, c’era il bancone realizzato dall’artista Gabriele De Santis che oggi usiamo per i caffè. Abbiamo creato Cubi dell’artista, un cioccolatino nato da un’opera presentata alla Biennale di Venezia dallo scultore e performer Piero Golia, e con Terry Ann Frenken abbiamo studiato un guanto per il cioccolato. Siamo stati invitati da Domus al Salone del Mobile del prossimo anno e con Piergiorgio Robino, di Nucleo Design, realizzeremo un’opera per la Design week. Il nostro interesse è a 360 gradi e di recente abbiamo intrapreso un’azione di co-branding anche con Mialuis, designer di borse che ha organizzato un evento di charity”.


Maradeiboschi per lo sport: qualcosa da dichiarare?
“Non siamo assolutamente sportivi, ma ci siamo appassionati a #runbefore2050 in Groenlandia: un progetto di Slow Food e Oliviero Alotto, l’ultrarunner che 3 al 6 giugno di quest’anno ha percorso oltre 200 km di corsa per raccontare come i cambiamenti climatici incidano su ambiente, animali e comunità locali. Lo abbiamo sostenuto ed abbiamo fornito cioccolato e caffè per la sua dieta. Non solo: per festeggiare il ritorno di Oliviero in questo Natale abbiamo ideato il progetto Greenland che include una borraccia di design e il cioccolatino Iceberg”.


Facciamo un passo indietro e torniamo alle origini. Il gelato?
“Il nostro laboratorio di ricerca e sviluppo punta sull’equilibrio, sulla semplicità e sul ricordo dei gusti di un tempo. Questa filosofia del togliere per raggiungere il sapore più naturale possibile non la applichiamo solo al gelato, ma anche al cioccolato e al caffè. La nostra selezione si compone di 70 tipi diversi di gelato, alcuni dei quali nati dalla collaborazione con chef stellati, e la clientela può richiedere un gusto tailor made che viene prodotto e consegnato in 24 ore. E a proposito di clienti, per noi sono importanti i bambini perché non hanno filtri e ci forniscono feedback interessanti”.
Nella foto: consegna del premio Maestri del Gusto 2019-2020
Torino per voi è?
“Siamo Liguri di nascita e Torinesi di adozione, ma siamo molto legati a questa città, che è un vero laboratorio per chi, come noi, ama sperimentare. Negli anni l’abbiamo vista cambiare e, attraverso la crisi, diventare attraente non solo per i suoi abitanti, ma anche per i turisti. Con Maradeiboschi, così come con le attività che abbiamo svolto in passato, cerchiamo di contribuire a rendere Torino più interessante”.
Un ricordo legato alla città?
“Il 1997, quando aprimmo Société Lutèce che negli anni divenne uno dei simboli di piazza Carlina. Era un locale artistico e, per quei tempi, innovatore. Alla fine degli Anni ’90 la città viveva un cambiamento positivo e si stava smarcando da quell’immagine grigia ed operaia che si era cucita addosso a partire dagli Anni ’70. Al Lutèce non ci si dava appuntamento, perché si era sicuri di incontrare tutti”.

Coordinamento: Carole Allamandi
Intervista: Barbara Odetto
Ph: Serena Bascone e Max Zarri