Laureata con lode presso la Scuola di management ed economia dell’Università di Torino, Mariateresa Buttigliengo è una professionista affermata che nel corso della carriera ha svolto, e svolge tuttora, ruoli apicali in aziende prestigiose. Donna sensibile, sa conciliare il business con la gentilezza ed è un’appassionata di arte e di cultura. L’amore per il bello, espresso in tutte le sue forme, l’ha condotta a Villa della Regina e, come spesso accade quando l’energia positiva si mette in circolo, da spettatrice è diventata protagonista. Nel 2015 Giulia Facchini, la prima Presidente dell’Associazione Amici di Villa della Regina, la invitò a partecipare ad un’iniziativa volta a raccogliere fondi per il restauro del Belvedere Nord di quella che fu una delle residenze di Casa Savoia. Il progetto editoriale consisteva nella realizzazione del libro Insieme per Villa della Regina. Trentacinque donne per una buona causa, frutto della collaborazione di tre affermate professioniste del settore quali la curatrice Paola Gribaudo, la blogger Francesca Lorenzoni e la fotografa Daniela Foresto. Il volume era una delle numerose iniziative promosse grazie all’infaticabile lavoro delle socie coordinato dalle Presidenti succedutesi, prima Giulia Facchini e poi Monica La Cava, che dal 2010 si impegnavano per promuovere e preservare l’antico splendore del patrimonio Unesco. Quando Mariateresa Buttigliengo vide quel luogo ricco di charme, capì che non lo avrebbe più abbandonato. “Mi recai per lo shooting per il libro e rimasi folgorata” ricorda. “La Villa ha un fascino unico e trasmette un’energia positiva. È una balconata che offre una vista spettacolare sulle montagne, sul fiume e sulla città”. Invitata come ospite, entrò quindi nell’Associazione ed oggi ne è Presidente. Perché nella vita nulla accade per caso.
Ci presenta l’Associazione Amici di Villa della Regina?
“Il nostro intento è salvaguardare e promuovere il valore artistico e culturale di questo meraviglioso complesso. I soci sono volontari uniti dalla passione per l’arte, per la storia e per la cultura e sono affezionati a Torino e alle sue storiche architetture. L’obiettivo è dar forma ad un turismo consapevole, sostenibile e colto che consenta la manutenzione e la valorizzazione di quella che fa parte della corona delle Residenze Reali di Torino. Pochi purtroppo sanno che la Villa è stata restaurata grazie al lungo lavoro della Soprintendenza e dei suoi sostenitori e che oggi è aperta al pubblico. In 8 anni l’Associazione, oltre che nella promozione e nella valorizzazione dell’immagine del complesso architettonico, si è adoperata anche per raccogliere fondi per la manutenzione e, coadiuvandosi con il Polo Museale della Regione Piemonte e con la Direzione di Villa della Regina, ha raggiunto notevoli risultati”.
Da chi si compone il Direttivo?
“Siamo undici donne e due uomini che lavorano in sinergia e che si suddividono i compiti in base alle peculiarità di ognuno. Offriamo alla Villa le nostre competenze e il nostro impegno per mecenatismo culturale e lavoriamo insieme per condividere momenti di amicizia perché, come sosteneva Andrea Camilleri, pensiamo che la cultura possa essere fragrante come il buon pane: appetibile, ma alla portata di tutti”.
Quali sono le principali iniziative che vengono svolte?
“Le attività in cui ci siamo impegnati in questi anni sono variegate e spaziano dalla donazione di un’incisione settecentesca che oggi abbellisce la camera da letto dell’Appartamento del Re all’allestimento degli spazi adibiti ad attività didattiche, dalla manutenzione dei giardini della Villa alla pubblicazione del libro Insieme per Villa della Regina. Inoltre l’Associazione organizza eventi che hanno luogo nella splendida cornice di questo complesso architettonico come l’appuntamento annuale della Festa della vigna, l’apertura del cancello del Viale Aulico e l’organizzazione di visite guidate gratuite. Tutte le azioni sono intraprese in accordo con la Direzione, che intende agevolare il rapporto tra il pubblico e la residenza reale proponendo attività di studio e pubblicazione di materiali per i diversi tipi di visitatori, ma anche momenti ricreativi legati ad esempio alla musica e al teatro. In questi anni, uno degli impegni più intensi dell’Associazione è stato creare incontri finalizzati alla raccolta delle risorse necessarie a realizzare le numerose iniziative pensate per la Villa, tra le quali un’app per la visita guidata della Villa e il progetto di riportare, in versione 3D, l’immagine della Biblioteca del Piffetti che i regnanti trasferirono al Quirinale. Con i fondi acquisiti nel tempo abbiamo supportato l’attività ordinaria e la manutenzione della struttura grazie alla partecipazione dei volontari e dei soci. Ci siamo inoltre impegnati in iniziative rivolte ai giovani o connesse alla valorizzazione, alla conoscenza e al funzionamento di Villa della Regina. Abbiamo sostenuto la didattica mediante l’organizzazione di conferenze, lezioni, visite guidate e la realizzazione di materiale di alta qualità per la consultazione e abbiamo lavorato per la promozione di un turismo responsabile e consapevole del luogo. Il lavoro svolto sino ad oggi dimostra che il settore pubblico e quello privato possono collaborare con successo e realizzare obiettivi che recano benefici alla collettività e al territorio e il patrocinio dell’Unesco dimostra che la strada percorsa è quella giusta”.
L’esperienza di visita si avvale di un’app: ce la descrive?
“L’app è stata sviluppata per consentire la massima inclusività ed accoglienza. Ogni visitatore normodotato o ipovedente, scaricandola sul proprio cellulare, potrà costruire la propria esperienza di visita della Villa grazie alla tecnologia del QR code. Nella realizzazione del progetto sono stati fondamentali il lavoro fatto in sinergia con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ETS APS Sezione di Torino e il sostegno economico della Fondazione CRT, da sempre sensibile nell’erogare contributi a favore di progetti mirati da un lato alla valorizzazione dei beni museali e, dall’altro, all’inclusione sociale. Allo sviluppo dell’applicazione si affianca la realizzazione di un modello tattile di Villa della Regina, realizzato con la stampa 3D, per rendere completa l’esperienza di visita delle persone ipovedenti. In ambito piemontese, ma anche italiano, Villa della Regina è il primo museo ad aggiungersi al Museo Tattile Statale Omero di Ancona nel dotarsi di un’app che consente a tutti i visitatori di poter organizzare la propria visita in modo completamente autonomo. Il merito di questa importante iniziativa, che ha ricevuto una medaglia da parte del Presidente della Repubblica, va a Benedetto Carella, Consigliere e a Monica La Cava, allora Presidente e oggi Vice Presidente dell’Associazione”.
Ci presenta i prossimi eventi?
“Il 23 novembre lo storico dell’arte Luca Avataneo accompagnerà i soci e amici della Villa nella visita alla mostra dal titolo Atti divini dedicata a David La Chapelle alla Reggia di Venaria, mentre il 27 novembre a Villa della Regina l’architetto Federico Fontana ci condurrà attraverso la storia del restauro dei giardini, provando ad immaginare nuovi progetti di valorizzazione. Infine domenica 8 dicembre festeggeremo insieme il Natale alla Villa con un concerto nel quale, come ogni anno, saranno protagonisti giovani talenti, e sarà l’occasione per scambiarci gli auguri. Ricordo poi che, in occasione dei Grape days torinesi, dal 18 al 20 ottobre si è tenuto, con un importante successo, il primo convegno di U.V.A. (Urban Vineyards Association), l’Associazione delle vigne urbane alla quale aderisce anche Villa della Regina, a fianco del viticoltore Luca Balbiano, che ha saputo riportare agli antichi fasti il vigneto annesso alla Villa. L’iniziativa è stata l’occasione per promuovere la biodiversità, la storia e la cultura del vino locale e coinvolgere la nostra storica residenza in un progetto importante innestato in un circuito internazionale con Parigi, Lione, Berlino e altre città italiane quali Siena, Venezia, Milano e Palermo, per un turismo attento e consapevole. Abbiamo in serbo ancora molti progetti e ci auguriamo che il Polo Museale del Piemonte possa sempre sostenere le nostre iniziative aiutandoci a contribuire, nel nostro piccolo, ad arginare la perdita di energie positive, lavorando a fianco di quelle capaci di riportare questa Città a crescere e ad affermarsi sempre più grazie anche alla sua, forse non ancora abbastanza valorizzata, vocazione turistica”.
Come è possibile associarsi?
“Partecipando ad un nostro evento, pubblicato sul sito dell’Associazione, oppure sul sito www.amicidivilladellaregina.com è possibile scaricare il modulo, compilarlo ed inviarlo all’indirizzo infoamicivilladellaregina@gmail.com. Chi lo desidera può fare una donazione e il Codice fiscale dell’Associazione è 97726610013”.
Cosa significa per lei Torino?
“La amo e le scelte di vita lo dimostrano, ma sono consapevole che abbia dei limiti come ad esempio il low profile, che è tipicamente torinese e che è legato alla storia e alla cultura locale: i nostri avi sapevano che qui, risiedendo i Regnanti, nessuno poteva essere più in vista di loro. Milano, seppur molto vicina, con la sua forte borghesia ha una vocazione completamente diversa. Oggi la nostra Città dovrebbe lasciarsi alle spalle questa timidezza ed essere più consapevole della propria forza, considerando che ha tutti i requisiti per essere conosciuta ed apprezzata. E’ un luogo dallo spirito generatore che, grazie alla capacità accogliere il cambiamento, ha creato molti progetti, ma poi li ha lasciati crescere e proseguire altrove. Di Torino mi piacciono la posizione geografica e il fatto che osservandola dall’alto, si noti la sua dimensione umana. Basta percorrere qualche curva per arrivare in Strada comunale Santa Margherita dove sorge Villa della Regina, e improvvisamente se ne coglie semplicità, rigore ed eleganza”.
Un ricordo legato alla città?
“Ero piccola quando il Toro vinse lo scudetto, un tempo nel quale il calcio era sport, pura passione, lontano dai contratti milionari di oggi. Mio padre mi portò con sé in una marcia collettiva verso Superga. Le persone erano gioiose e si erano riversate in strada per camminare insieme, trasmettendomi allegria e percepivo l’amore sincero verso lo sport. Non era una festa di squadra, ma di tutta la città. Uno spirito capace di unire, che ho ritrovato nei giorni delle Olimpiadi del 2006 e che vorrei tornasse oggi, al di là delle nostre differenze, per coalizzarci verso un obiettivo comune. Nel mio piccolo è il cuore che metto nel mio volontariato per questa Città attraverso la Villa, un’emozione che si prova portando avanti la propria missione, perché fare del bene, fa bene”.
Ph: Daniela Foresto
Coordinamento: Carole Allamandi
Intervista: Barbara Odetto