Elisabetta Rattalino – Segretario Generale di Fondazione Torino Musei

Elisabetta Rattalino – Segretario Generale di Fondazione Torino Musei

Cresciuta nell’arte, da bambina il nonno la portava a visitare le mostre e le bellezze più nascoste di Torino. Allora era inconsapevole che quei momenti avrebbero avuto un ruolo chiave nella sua vita. Laureata in Economia Aziendale, ha lavorato presso alcune prestigiose aziende internazionali e dal 2007 per la Fondazione Torino Musei. Dieci anni dopo Elisabetta Rattalino è stata nominata Segretario Generale della Fondazione. Donna colta e raffinata, sa coniugare precisione, determinazione e gentilezza: doti fondamentali per dirigere un team eterogeneo e numeroso come quello che opera all’interno di Fondazione Torino Musei. Per lei lavoro e passione coincidono perché, racconta a ScattoTorino, “Mi piace collaborare con le realtà del territorio e creare partnership per dare valore alla Città e al Piemonte e per promuovere la nostra cultura in Italia e nel mondo”.

Ci presenta la Fondazione Torino Musei?

“La Fondazione è stata costituita nel 2002 per volontà della Città di Torino al fine di valorizzare il patrimonio artistico. La Fondazione, che non ha fini di lucro e non distribuisce utili, persegue, secondo gli indirizzi e le linee di politica culturale assunte dal primo socio fondatore e dai soci fondatori successivi, le finalità della conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni culturali ricevuti. I musei che attualmente fanno parte della Fondazione sono la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama riaperto nel 2006 dopo il grande intervento di restauro e il MAO – Museo d’Arte Orientale inaugurato nel mese di dicembre del 2008. Inoltre fanno capo alla Fondazione anche la Biblioteca d’Arte e l’Archivio Fotografico, collocati all’interno del complesso della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, e la società Artissima S.r.l. che ogni anno organizza a Torino la fiera internazionale di arte contemporanea. Il primo socio fondatore è la Città di Torino, soci fondatori successivi sono la Regione Piemonte, la Fondazione CRT e la Compagnia di San Paolo. Ogni Istituzione è rappresentata in Consiglio Direttivo e il Presidente del Consiglio Direttivo è nominato dalla Città. La gestione operativa della struttura, che a sua volta coordina i direttori dei singoli musei, viene quindi affidata al Segretario Generale, ruolo che ricopro dal 2018. La Fondazione Torino Musei gestisce il Patrimonio Culturale dei Musei Civici e dipende sostanzialmente dai contributi della Città e delle altre Istituzioni; conta oltre 140 dipendenti tra personale impiegato nei musei e personale in staff dei Servizi Generali. Dal 2019 la Fondazione si è dotata di un Piano Strategico pluriennale volto a definire i principali obiettivi da raggiungere e le relative strategie da porre in essere”.

Come si sviluppa il piano strategico attuale?

“Opera su più fronti. Uno dei principali impegni è quello di aprire al territorio piemontese: lo scorso anno la Regione Piemonte ha individuato la Fondazione come punto di riferimento per lo sviluppo del settore culturale e artistico. Questo stesso progetto consente alla Fondazione di crescere su due aspetti: da un lato, con il suo patrimonio di oltre 150.000 opere ha la possibilità di valorizzare il patrimonio sul territorio; dall’altro, aspetto altrettanto importante, consente alla Fondazione di mettere a disposizione delle istituzioni locali le competenze specifiche acquisite dal proprio staff. Un esempio di questa attività è stata la realizzazione della mostra a Vercelli “Magna Charta” per gli ottocento anni della Basilica di Sant’Andrea, dove la Fondazione, oltre ad esporre il cofano di Guala Bicchieri proveniente dalla collezione di Palazzo Madama ha fornito tutto il supporto operativo per consentire di mostrare la “Magna Charta” prestata, per la prima volta in Italia, dalla Cattedrale di Hereford. Altro tassello importante di crescita è lo sviluppo a livello internazionale di progetti espositivi che valorizzano e promuovono il nostro patrimonio culturale e storico all’estero. Anche la programmazione artistica che stiamo realizzando nei nostri musei viene già costruita con una visione più ampia: lavoriamo per consentire alle nostre mostre di avere una continuità anche dopo l’esposizione nelle nostre sedi, con tappe nazionali e internazionali. Un esempio è stata la mostra realizzata al MAO “Acqua, Islam e Arte” sulla quale stiamo costruendo un percorso che va dagli Emirati Arabi al Canada. Altro aspetto importante sui cui stiamo puntando è l’attività di comunicazione e promozione. Da subito abbiamo iniziato ad investire oltre che sulla promozione outdoor anche sulla comunicazione digital e sull’attività legata ai social. Inoltre abbiamo lavorato su un’immagine istituzionale della Fondazione che rappresenti le nostre realtà. Dall’autunno, infatti, partiremo con una campagna di comunicazione locale e nazionale. Vogliamo farci conoscere non solo per le mostre, ma anche e soprattutto per le importanti collezioni permanenti dei musei e l’importanza delle sedi che rappresentiamo, di indubbio prestigio, come Palazzo Madama, con il suo immenso valore artistico e storico”.

Esterno ed interno GAM – Galleria d’Arte Moderna

Siete promotori di un’iniziativa che vede l’arte al servizio dei privati: di cosa si tratta?

“Per noi è fondamentale reperire risorse utili allo sviluppo e alla valorizzazione del nostro patrimonio. Per questa ragione ci siamo avvicinati ai privati e al mondo imprenditoriale; diventa sempre più importante costruire partnership volte a sviluppare progetti di mostre o attività collaterali che soddisfino le esigenze di entrambi i mondi. Così abbiamo aperto i musei a conferenze, cene di gala, corsi formativi e di team building, shooting fotografici e video, oltre che a percorsi didattici per bambini, adulti e laboratori per persone diversamente abili. Vogliamo fidelizzare e sensibilizzare sempre di più le aziende alla cultura. A tal proposito abbiamo pensato ad un biglietto multimuseo che consenta di visitare i nostri tre musei e che vorremmo proporre alle aziende quale regalo natalizio per i propri dipendenti e/o clienti. È importante per noi lavorare con le aziende e le istituzioni del territorio perché solo insieme e facendo squadra possiamo ampliare orizzonti e raggiungere obiettivi di sviluppo”.

Sopra: Interno del MAO – Museo di Arte Orientale
A destra: Preview mostra “Guerriere dal Sol Levante” al MAO

Parliamo dell’abbonamento Torino Musei?

“L’abbonamento è gestito dall’Associazione Abbonamento Musei ed è uno strumento importante perché consente ai possessori della tessera di visitare gratuitamente tutti i musei inseriti nel circuito. Per noi è un valido supporto in quanto, grazie ad esso, gli abbonati seguono tutti i nostri eventi (dai più grandi ai più piccoli), scoprendo anche nuovi loro interessi. La GAM, Palazzo Madama e il MAO hanno infatti identità molto forti e di conseguenza visitatori ben caratterizzati. Il nostro obiettivo è proporre un’offerta artistica trasversale che raggiunga sempre più capillarmente utenze diverse. In quest’ottica stiamo quindi iniziando anche un percorso volto a profilare i nostri visitatori attraverso un’attenta operazione di customer care finalizzata a mirare i nostri progetti a target di pubblico sempre più ampi”.

Come rispondono i Torinesi alla “chiamata culturale”?

“Se stimolati da progetti interessanti, i Torinesi dimostrano grande interesse e si fanno coinvolgere. Un esempio è dato dall’Associazione Amici della Fondazione Torino Musei che ogni anno ci sostiene nello sviluppo di specifiche attività, contribuisce al restauro di opere d’arte e aiuta a promuovere il patrimonio artistico a livello nazionale e internazionale”.

E i turisti?

“Abbiamo una buona affluenza di turisti, infatti Palazzo Madama è al terzo posto tra i musei più visitati in Città. Stiamo lavorando con Turismo Torino e DMO per incrementare la visibilità e collaboriamo con diverse agenzie di viaggi specializzate nell’incoming, tour operator e guide turistiche per portare i visitatori nei nostri musei. Puntiamo anche sul turismo congressuale e stiamo creando delle interessanti sinergie con la Francia”.

Quali sono gli appuntamenti più interessanti di quest’ultima parte del 2019?

“Al Museo d’Arte Orientale di Torino, fino all’1 marzo, è allestita l’esposizione Guerriere del Sol Levante che riprende il tema del femminile iniziato con la mostra Madame Reali, terminata a Palazzo Madama lo scorso maggio. Alla GAM l’antologica su Paolo Icaro, presente fino al 1 dicembre, rafforza il periodo dedicato all’arte contemporanea con Artissima e successivamente, un progetto natalizio dedicato a Carlo Pittara, consentirà di presentare un’opera la cui ultima esposizione risale al 1981. A Palazzo Madama è in calendario, dal 12 dicembre al 4 maggio, la grande mostra Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo e Civita Mostre. Un percorso che si sviluppa partendo dalla Corte Medievale attraverso un progetto multimediale e immersivo di grande suggestione per il pubblico, per terminare nella imponente scenografia del Gran Salone del Senato”.

Torino per lei è?

“Un patrimonio artistico e storico su cui la Città deve puntare per crescere. Le potenzialità sono tantissime. Insieme possiamo raggiungere grandi obiettivi”.

Un ricordo legato alla città?

“Durante le Olimpiadi invernali del 2006 ci fu la riapertura di Palazzo Madama. Allora non lavoravo ancora in Fondazione, ma ero meravigliata dalla bellezza di questo edificio che è il cuore della Città. Lo ammiravo senza sapere cosa sarebbe successo nel mio futuro”.

Coordinamento: Carole Allamandi

Intervista: Barbara Odetto

Ph: Giorgio Perottino – giorgioperottino.com

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