Talvolta il destino decide la strada che si deve intraprendere, ma la svela solo quando è il momento. È il caso di Marina Filippi, che dopo la laurea in giurisprudenza ha lavorato sia nel settore legale sia nelle risorse umane occupandosi di selezione e formazione del personale presso aziende ed enti. Poi il “fato” le ha mostrato quale fosse la sua vera vocazione. Nel 2012 aveva necessità di una ragazza Au pair per i suoi figli e, cercando una straniera interessata a venire a vivere a Torino, ha ricevuto numerose richieste di giovani italiane interessate a lavorare all’estero. Capendo che il settore non rispondeva alle esigenze del mercato, ha deciso di fondare APE (Adaptive Professional Education) il cui scopo è promuovere scambi culturali tra il nostro Paese e il mondo anglofono. ScattoTorino la ha incontrata perché, rispetto ad altre realtà simili, APE ha un focus particolare sulla crescita e sullo sviluppo personale e professionale dei clienti, siano essi bambini, giovani o professionisti. Perché, come sottolinea Marina Filippi, una lingua straniera si può imparare o approfondire a qualsiasi età.


Lo studio dell’inglese in maniera customizzata. È questa la mission di APE?
“Esattamente. Nel 2014 ho avuto modo di conoscere la mia attuale partner professionale che risiede a Cambridge e segue personalmente gli studenti che si recano là per approfondire la lingua. Dall’incontro è nata l’idea di creare un sistema che non si occupi solo di organizzare soggiorni studio all’estero, ma che proponga iter linguistici personalizzati in base alle esigenze del singolo. APE svolge infatti un’attività di consulenza in quanto, nella giungla dell’Education internazionale, offre a ciascuno studente le soluzioni formative all’estero più “adatte” alle singole necessità”.
Quali sono gli altri plus che distinguono Adaptive Professional Education?
“Siamo un team di docenti, formatori e coach certificati. Io stessa sono Coach certificata ACC-ICF (certificazione rilasciata dall’International Coach Federation). Noi puntiamo sulla “qualità del servizio”, offrendo ai clienti soluzioni mirate, formulandole in modo trasparente, spesso anche vantaggiose per il cliente poiché oltre alla consulenza sul percorso linguistico garantiamo, a ciascuno dei nostri studenti, assistenza in loco dove risiedono i nostri referenti di fiducia. Proponiamo solo strutture selezionate, accreditate e certificate dal British Council che hanno elevati standard qualitativi, quali, ad esempio classi internazionali miste e poco numerose. Abbiamo un’ampia gamma di proposte tra le quali, ad es. corsi di teatro, coding, accademie sportive ecc. Collaboriamo anche con scuole che sviluppano programmi per la preparazione universitaria e offriamo consulenza a coloro che desiderano accedere alle prestigiose università inglesi”.

Quali sono le destinazioni che proponete?
“Gran Bretagna, Irlanda, Malta, Stati Uniti, Canada e Australia. Visitiamo personalmente le scuole con le quali lavoriamo ed in ciascuna di esse abbiamo un nostro referente di fiducia in modo da garantire serietà e professionalità. Io stessa ho visitato molte scuole e mi relaziono costantemente via skype con i colleghi con i quali collaboro”.

APE è concepito anche per il mondo del business?
“Sono molti i professionisti che richiedono corsi specifici per il proprio lavoro. Con il metodo del coaching in un primo tempo aiutiamo le persone a capire cosa esattamente vogliono ottenere da un soggiorno linguistico all’estero. Successivamente attraverso la consulenza, cerchiamo di elaborare soluzioni ad hoc. Lavoriamo in molti settori, dal finance, legal, engineering e molti altri. Ai professionisti che decidono di frequentare questi corsi a Cambridge offriamo anche la possibilità di “integrare” l’offerta con attività da svolgere nel tempo libero, quali serate a teatro, personal trainer in inglese, degustazione di vini e altro”.
Quali sono i prossimi progetti firmati APE?
“Vogliamo consolidare il nostro posizionamento legato all’Academic year, ovvero l’anno di studio all’estero, implementare i corsi per ottenere certificazioni come l’IELTS (l’International English Language Testing System) e la consulenza ed assistenza per coloro che desiderano accedere all’Università in UK.”


Torino per lei è?
“Una città da valorizzare che ha molte potenzialità, ma che le tiene nascoste. Geograficamente ha una posizione strategica, a livello artistico e architettonico non ha nulla da invidiare ad altri capoluoghi, in questi anni è cresciuta a livello turistico, ma sembra che abbia timore di comunicare il suo valore”.
Un ricordo legato alla città?
“In quinta elementare la maestra ci affidò il compito di studiare un itinerario cittadino e descriverlo. I miei genitori mi proposero di andare alla scoperta dei cortili interni del centro così, insieme a loro e a mio fratello, prendemmo la bicicletta e iniziammo l’avventura. Rimasi affascinata dai portoni di via Della Rocca e via Cavour con le loro bellissime volte che nascondevano angoli meravigliosi e ricchi di charme. Ancora una volta, Torino è meravigliosa ma ha paura di svelarlo”.

Coordinamento: Carole Allamandi
Intervista: Barbara Odetto
Ph: Belen Sivori