Fulvio Avataneo – Presidente AIAV, imprenditore e organizzatore di eventi

Fulvio Avataneo – Presidente AIAV, imprenditore e organizzatore di eventi

Ci sono persone che amano il proprio lavoro e la propria città in maniera incondizionata. Sono i protagonisti che ScattoTorino sceglie di raccontare e lui, Fulvio Avataneo, ne è un degno rappresentante. Imprenditore di successo, sin dagli inizi della carriera ha fondato il suo core business sul turismo, soprattutto legato all’incoming come strumento di valorizzazione del territorio locale e nazionale. Attento ai cambiamenti del mercato, ha saputo puntare sul web quando in molti ancora erano diffidenti ed ha creato un marchio specializzato nella vendita online di pacchetti turistici. Per la capacità di unire know-how, professionalità ed etica ha ricoperto cariche prestigiose come quella di Presidente Nazionale di Autotutela, sino al 2013, e di Presidente di AIAV Associazione Italiana Agenti di Viaggio il cui mandato non è ancora scaduto. L’amore per Torino e la volontà di far conoscere la città come polo capace di catalizzare l’attenzione dei turisti e dei media lo ha portato ad organizzare eventi prestigiosi, l’ultimo dei quali Parchi da Amare che si è tenuto lo scorso novembre al Lingotto Fiere e che aveva per tema il turismo green e consapevole.

Lei è Presidente dell’Associazione Italiana degli Agenti di Viaggio: un bilancio sul turismo in Italia?

“Da un lato è positivo perché il flusso di visitatori dall’estero è crescente e il nostro Paese si sta riaffermando come una delle destinazioni più ambite. Dall’altro, però, è negativo. Nonostante il turismo sia un’importante voce nell’economia nazionale, non vengono fatti investimenti, non c’è una strategia e neppure una risposta concreta alle domande dei protagonisti del mercato. Soprattutto, c’è poca possibilità di accesso al credito per investire sull’accoglienza, sui trasporti e sulle infrastrutture. Infine, anche la Commissione Europea non ci aiuta in tal senso e ci sono diverse imposizioni a livello fiscale. Un vero peccato, visto che la presenza di turisti nel nostro Paese è in aumento e non possiamo perdere l’opportunità di accoglierli al meglio e garantirne il ritorno”.

Torino è meta di viaggiatori?

“Assolutamente sì. Piace perché è discreta, riservata ed è ricca di contenuti storici, artistici, architettonici e culturali. È un luogo innovativo, una fucina di idee che ha visto nascere e crescere molti settori, dalla moda all’automobile, e che nel periodo post industriale ha scoperto una vocazione turistica. Qui ci sono guide molto competenti capaci di raccontare una città che ospita l’antica Roma e l’Egitto dei Faraoni, ha viali alberati facili da percorrere e persone educate con le quali interagire. L’ideale sarebbe riuscire a darle più visibilità perché una volta che il turista viene a Torino, ne rimane conquistato”.

Un altro progetto di successo è GO-ON-ITALY. Ce lo presenta?

GO-ON-ITALY è un portale italiano di incoming che mette in comunicazione gli agenti di viaggio e risponde alle esigenze dei tour operator che propongono pacchetti turistici innovativi dedicati al territorio nazionale. Poiché si basa sulla collaborazione tra le agenzie di viaggio della penisola specializzate in proposte local, è in grado di valorizzare la singola regione e le sue eccellenze. In questo modo gli agenti possono scegliere, per ogni area geografica, pacchetti tailor made. Il progetto è in continua evoluzione e mette in relazione sia le istituzioni con i privati sia i diversi Comuni italiani, dai più piccoli ai più famosi. Il progetto è condiviso dalle guide turistiche e da chi si occupa di accoglienza, ristorazione e tutto quanto ruota attorno all’incoming. Da tempo ci stiamo occupando anche di ambiente: abbiamo stretto una partnership con Legambiente e Aigae, l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, e stiamo intavolando delle trattative con Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Il turismo green è infatti un settore importate non solo per l’economia del Paese, ma per il nostro futuro come individui”.

Il suo business include anche l’organizzazione di eventi. Nel 2018 a Torino c’è stata la prima edizione di Parchi da Amare. Di cosa si tratta?

“Parchi da Amare è stato un evento dedicato ai parchi naturali, alle aree protette italiane e alle attività che si svolgono al loro interno. La fiera aveva come mission la condivisione dei valori ambientali, la promozione di un turismo consapevole e il rispetto per la natura. Il progetto è nato perché in Italia ci sono 1.136 aree protette che coniugano la tutela dell’ambiente con il turismo, generando 27 milioni di visitatori all’anno. Su una superficie tutelata di circa 3 milioni 776 mila ettari, ovvero quasi il 22% del territorio nazionale, sono ospitate la metà delle specie animali e vegetali di quelle presenti in Europa. I parchi italiani sono quindi degli scrigni naturali che ospitano anche realtà produttive ed imprenditoriali di eccellenza: un comparto che include 105 mila posti di lavoro per un valore di 5,5 miliardi. Una ricchezza immensa che offre molto anche in termini di opportunità turistiche e che Parchi da Amare ha voluto valorizzare”.

Come sarà Parchi da Amare 2019?

“L’edizione torinese è stata positiva e il flusso di visitatori ha dimostrato che il tema ambientale non è più solo appannaggio degli addetti ai lavori, ma del grande pubblico. Le persone sono sempre più attente a non sprecare, alla qualità del cibo e al tipo di imballaggio. Il prossimo appuntamento con Parchi da Amare sarà in Abruzzo, a Montesilvano, dal 15 al 17 novembre e tra i partner confermati ci sono Legambiente, Aigae e il festival internazionale CinemAmbiente. Anche in questa seconda edizione ci saranno una parte dedicata al BtoB, punto di forza dell’evento torinese, convegni tematici, attività per le famiglie e per gli sportivi, proiezioni cinematografiche e un contest fotografico che avrà per tema la natura italiana”.

Torino per lei è?

“Casa, in ogni parte della città. Non mi staccherò mai da questi palazzi ricchi di storia e da queste vie così affascinanti. In passato ho ricevuto proposte allettanti che mi avrebbero portato altrove e non ho accettato. Torino mi ha voluto bene e rispettato; è una città silenziosamente produttiva che va avanti con coraggio perché è ricca di contenuti e di cultura”.

Un ricordo legato alla città?

“In realtà sono due. Il primo risale alle Olimpiadi Invernali del 2006. Mio figlio ed io abbiamo visto tutte le gare di hockey, sport che amo, e di pattinaggio artistico. Mentre passeggiavo con lui, ero colpito dalla quantità di volontari sorridenti, educati e preparati che con orgoglio sapevano che stavano lavorando per rilanciare Torino nel mondo. Anna Martina, esperta di comunicazione e turismo, è stata una delle anime del successo di Torino 2006 perché ha saputo trasferire alla Città lo stimolo di lavorare per raggiungere un risultato importante anche per gli anni futuri. Ricordo che i numerosi turisti erano stupiti di scoprire una città che non era grigia e noiosa, ma viva, educata e discreta. Il secondo ricordo risale a quando, a 5 anni, scappai dall’asilo e fui ritrovato 9 ore dopo. Percorsi molti chilometri a piedi e da Borgo San Paolo arrivai alla Facoltà di Architettura. Non mi accadde nulla di brutto e rimasi impressionato, già allora, dalla bellezza della mia città”.

Coordinamento: Carole Allamandi

Intervista: Barbara Odetto

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