Francesca Giubergia, Ludovica Rayneri, Silvia Griglio – Insieme per la felicità dei bambini ospiti di Fondazione Paideia

Francesca Giubergia, Ludovica Rayneri, Silvia Griglio – Insieme per la felicità dei bambini ospiti di Fondazione Paideia

Il termine greco Paideia indica la fase di transizione tra la fanciullezza e l’adolescenza. Un momento delicato per chi la vive e per chi si occupa della formazione umana dei protagonisti di questo passaggio. A Torino c’è chi ha tradotto la parola in azioni concrete inaugurando, nel 1993, la Fondazione Paideia. Il merito fu delle famiglie Giubergia e Argentero: Renzo Giubergia fu il Presidente, mentre Giuliana Giubergia Argentero la vice Presidente. Da allora sono trascorsi 25 anni, ma non sono cambiati i valori e l’impegno filantropico.

Oggi come allora Paideia lavora al fianco delle famiglie e dei bambini con difficoltà, promuovendo progetti innovativi e garantendo la creazione di contesti attenti e rispettosi delle necessità dei più piccoli. La sede, un’elegante palazzina in via Moncalvo 1 a Torino, diffonde la cultura dell’infanzia e partecipa alla costruzione di una società più inclusiva e responsabile, in modo che nessun nucleo famigliare possa sentirsi solo e nessun bambino escluso. ScattoTorino ha incontrato tre giovani donne che appartengono alla Famiglia fondatrice e che, in quanto Consiglieri di Amministrazione della Fondazione, sono protagoniste attive di questa realtà così attenta al sociale: Francesca Giubergia cura i rapporti tra Paideia ed il marketing del Gruppo Ersel, Ludovica Rayneri si occupa inoltre del marketing e della raccolta fondi, Silvia Griglio collabora con l’Information Technology della Fondazione. Giovani esponenti di una famiglia imprenditoriale e giovani mamme, che condividono la passione per questo progetto che le vede impegnate con grande entusiasmo. Insieme hanno risposto alle domande dell’intervista.

Silvia Griglio

Francesca Giubergia

Ludovica Rayneri

Fondazione Paideia come aiuta le famiglie con bambini con disabilità?

“Tutto inizia con l’ascolto. L’ascolto dell’intera famiglia: la Fondazione, infatti, offre supporto non solo al bambino, ma a tutto il nucleo familiare inclusi fratelli, sorelle, nonni. È importante che ognuno di loro sappia che non è solo nell’affrontare le difficoltà quotidiane, ma che è possibile condividere esperienze e supportarsi reciprocamente grazie ad incontri di formazione e gruppi di ascolto”.

Il supporto che date alle famiglie che scelgono di rivolgersi a voi è sempre uguale?

“Assolutamente no. Ogni percorso è studiato su misura per ogni singola famiglia. Il processo è lo stesso, ma la modalità di aiuto è ritagliata per ciascuno in maniera diversa. Il primo step è sempre l’ascolto: le nostre colleghe, assistenti sociali, si siedono attorno ad un tavolo rotondo e ascoltano il racconto dei genitori. Poi c’è l’analisi e a seguire la presa in carico. Il punto di forza della Fondazione è sicuramente quella che noi chiamiamo La Rete. Ovvero, la capacità di svolgere un ruolo di coordinamento per tutto il percorso che viene studiato per il bimbo, con riunioni di allineamento tra i vari professionisti che seguono la famiglia: dai fisioterapisti, agli insegnanti, a tutte le figure che, pur occupandosi di un particolare specifico, devono lavorare nella stessa direzione, con i medesimi obiettivi, sia che questo avvenga dentro che fuori dal Centro Paideia”.

Come definireste il Centro Paideia?

“Un luogo vivo, aperto e di scambio tra le famiglie. C’è una caffetteria, punto di incontro di molte mamme e nonne. Il parco è a disposizione di tutti e i giochi, inclusa la casa sull’albero che ha una rampa di accesso, sono studiati per far divertire anche i piccoli con disabilità. Tutto parte dalle necessità delle nostre famiglie, ma è accessibile a qualsiasi famiglia, ovvero a tutte le famiglie del nostro territorio. Questo senza dimenticare i momenti di svago e di inclusione, fulcro attorno al quale gira tutta la filosofia alla base del Centro. Per questo proponiamo ore di acquaticità, massaggio infantile, teatro, fotografia e corsi flash per adulti, di trenta minuti, di pilates ma non solo. In questo modo, mentre i piccoli svolgono la propria attività, anche i genitori hanno modo di rilassarsi”.

Parliamo del negozio inaugurato in occasione del Natale?

“Bottega Paideia è al quinto anno di attività, ma da poco abbiamo aperto la nuova sede in via Villa della Regina 9/D a Torino. Sino al 23 dicembre sarà possibile trovare oggetti di design e per la casa, prodotti alimentari biologici e regali raffinati per un Natale che possa stupire e dare un maggior valore al vero significato di questa festa, che è la solidarietà. Abbiamo regali di diverse fasce di prezzo e ogni settimana proponiamo nuove referenze. Nella Bottega si alternano 60 volontarie pronte ad accogliervi con il sorriso e a raccontarvi tutto sulla Fondazione. Tutte le donazioni raccolte alla Bottega, come tutto il resto della Campagna Natalizia, saranno interamente destinate alle attività dedicate alle famiglie con bambini con disabilità che si rivolgono al Centro Paideia”.

So che avete altri progetti legati al Natale. Ce li raccontate?

“Da noi le aziende possono trovare dei regali solidali da omaggiare ai clienti, ai dipendenti e ai fornitori. Il 23 dicembre, dalle ore 16.30, siete invece tutti invitati al Paideia Christmas Party che si terrà alle Officine Grandi Riparazioni. Ci sarà un concerto, di cui ancora non ti sveliamo i protagonisti, un brindisi e attività creative per i bambini. L’ingresso è ad offerta libera e anche in questo caso tutte le donazioni raccolte saranno destinate al sostegno delle attività per bambini con disabilità che incontriamo quotidianamente nella nostra sede”.

Quali sono i progetti per il 2019?

“Inaugureremo la Fattoria Sociale Paideia a Baldissero Torinese, in provincia di Torino. La struttura ospiterà le famiglie con bambini con disabilità per un week end o per una settimana di vacanza. Qui si gusteranno anche i prodotti coltivati in fattoria, dal miele allo zafferano ai piccoli frutti, e i bambini saranno a contatto con gli animali tipici della fattoria. La struttura settecentesca, di grandi dimensioni, ha due appartamenti per i nostri ospiti – ovviamente sempre assistiti dai nostri super volontari! – e sarà accessibile a tutti. Avrà degli spazi destinati ai laboratori, tra i quali quello per imparare a fare la marmellata a cui potranno accedere anche le scuole che vorranno venire a visitarla con gli studenti. Non vediamo l’ora!”

Intervista: Barbara Odetto

Ph: Sandra Czubak

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